Con l’arresto di Rocco Gaetano Gallo, 59 anni, viene fermata la latitanza di uno dei membri della cosca mafiosa di Rosarno, facente capo alla famiglia Bellocco. Gallo Rocco Gaetano è legato infatti da rapporti di affiliazione con Francesco Bellocco, fidanzato con la figlia di Gallo, ed esponente di rilievo dell’omonimo casato di ‘ndrangheta, latitante dal gennaio 2010, dopo essere fuggito all’arresto. Gallo è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria grazie ad un’operazione che ha visto la partecipazione del Commissariato di Gioia Tauro, guidato dal Vice Questore Stefano Dodaro. Il rifugio di Gallo era divenuto, da tempo, un casolare di Candidoni, in provincia di Rosarno, dove è stato trovato e catturato dopo aver tentato la fuga. Le manette sono scattate anche per due commercianti Vincenzo Morabito e Rocco Virgilio, ed un marocchino di 35 anni Mahjoubi Abdellah, accusati di favoreggiamento. Rocco Gaetano Gallo è stato condotto presso la casa Circondariale di Palmi.
Il suo arresto si inscrive nell’ambito dell’operazione antimafia “Rosarno è nostra”, avviata nel luglio 2009, che ha visto la collaborazione tra la Squadra Mobile di Reggio Calabria e quella di Bologna. Le indagini hanno portato la DDA a spiccare 6 decreti di fermo nei confronti di sei affiliati appartenenti alla cosca Bellocco, che controlla non solo la città di Rosarno, ma anche la Piana di Gioia Tauro ed il capoluogo emiliano. Secondo quanto accertato dalle indagini dei magistrati, Gallo era diventato il refente di punta di Carmelo Bellocco, padre del latitante Francesco, a Bologna. Dai dati raccolti da tale inchiesta si è potuto risalire ad uno scontro tra la cosca Bellocco e la cosca degli Amato. Le due cosce mafiose calabresi sono entrambe originarie di Rosarno, ma operano da anni, soprattutto, in Emilia Romagna, sono giunte allo scontro dopo l’omicidio di Cosimo Amato, avvennuto l’11 settembre del 1989 proprio a Rosarno, ed in seguito alla scomparsa di Mario Amato, altro esponente di spicco dell’omonima cosca.