I lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità della Calabria scenderanno in piazza come forma di protesta per rivendicare una soluzione al precariato. Lsu e Lpu hanno segnalato anche in questo 2012 ritardi e promesse mancate. Giovedì 24 Maggio circa 5.200 manifesteranno presso le sedi dei Comuni calabresi e degli Enti utilizzatori. Si prevede una mobilitazione a livello nazionale, in Calabria è stato indetto uno sciopero regionale non solo per il 24 Maggio ma anche per l’8 Giugno a Catanzaro, presso la Giunta regionale, ed uno sciopero nazionale, degli Lsu e Lpu calabresi, entro la fine di Giugno. Tale forma di mobilitazione unitaria è divenuta inevitabile in seguito al mancato confronto fra Regione, Governo e sindacati, un incontro che avrebbe reso possibile un dibattito per discutere su varie tematiche di una certa urgenza quali: i processi di stabilizzazione dei precari Lsu-Lpu, la ricerca di un tetto economico per assicurare sussidi ed integrazioni fino al 31 Dicembre 2012 e l’individuazione della copertura previdenziale.
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Nella mappa territoriale il dualismo Nord-Sud viene meno, dal momento che la crisi economica attuale non sembra risparmiare nessuno. Infatti, la crisi economica che ha colpito tutta l’Italia ha portato a registrare nella regione Calabria una cifra pari a 2 miliardi di euro per quanto riguarda il valore dei crediti da recuperare. Questo è il quadro dello stato di salute dell’economia della regione che si è venuto a delineare secondo il rapporto redatto da Unirec, la nota unione nazionale di imprese di recupero crediti, i cui dati poi sono stati anche riportati sulle pagine del Sole 24Ore. Si delinea, quindi, una situazione drammatica non solo per consumatori ed imprese, ma anche per le società di recupero crediti.
A breve, il governo Monti dovrebbe prendere la sua decisione in merito alla realizzazione del ponte sullo Stretto. Al termine di un convegno di Confcommercio sulle infrastrutture, il vice ministro delle Infrastrutture, Mario Ciaccia ha dichiarato: “Siamo alle riflessioni finali e la decisione dovrebbe arrivare in un paio di settimane. Attualmente non ci sono le condizioni per decidere finché non c’è il parere del ministero dell’Ambiente. Prima viene quello”. Lo scorso novembre, durante le sue prime dichiarazioni pubbliche, lo stesso ministro dell’Ambiente Corrado Clini, affermava, invece, che la decisione finale spettava ad altri dicasteri, per verificare se realmente si tratta di un’opera prioritaria per l’Italia. Ad oggi, in 17 anni di lavori condotti dalla Stretto di Messina Spa, si sono già spesi più di 300 milioni di euro di fondi pubblici, impiegati, soprattutto, per pagare gli stipendi al personale e per creare dei progetti che non hanno superato le verifiche ed i controlli di fattibilità.
L’Assessore all’internazionalizzazione della Regione Calabria, Luigi Fedele è intervenuto, oggi, nel corso del seminario di capitalizzazione, tenutosi presso la Camera di Commercio di Catanzaro. Un incontro programmato dallo stesso assessorato all’internazionalizzazione e cooperazione della Calabria per presentare un progetto in corso d’opera: “KnowInG Med conoscenza intelligenza e innovazione per una crescita sostenibile”; un progetto di grande importanza non solo nazionale, ma soprattutto internazionale, finanziato dal Programma MED – L’Europa nel Mediterraneo (PO FESR 2007-2013). Il seminario è stata, perciò, un’occasione per spiegare i primi risultati conseguiti nel corso del primo semestre di attività nell’ambito del progetto avviato, che ha visto la stipulazione di un accordo istituzionale fra l’assessore regionale all’internazionalizzazione e cooperazione, e gli assessori alla cultura ed alle attività produttive. In base a questo protocollo operativo saranno chiamati direttamente in causa i gestori dei portali per garantire un’adeguata diffusione delle informazioni rivolte agli utenti.
Si è raggiunto un accordo durante la conferenza unificata tra lo Stato e le Regioni italiane sullo schema del decreto che prevede l’attuazione del credito d’imposta per agevolare l’impiego nelle regioni del Sud. Il vicepresidente della Regione Calabria, Antonella Stasi, ha dichiarato al termine dell’incontro: ”È una buona notizia che potrà rappresentare una boccata di ossigeno per il lavoro anche nella nostra regione”. Infatti, questa intesa rappresenta un’ulteriore azione di miglioramento per l’economia regionale da aggiungere all’elenco delle misure che la Giunta Regionale ha varato fino ad oggi, cercando di ottenere esiti positivi. Questa politica di promozione per creare maggiori opportunità per il settore dell’economia è attualmente molto sentita: il presidente Scopelliti sta provvedendo a dare un contributo al comparto lavorativo in Calabria.
La regione Calabra, in collaborazione con Unioncamere, è impegnata in questi giorni sul fronte della missione in Russia, un programma economico che rientra nel Progetto “Paese Russia”. Infatti, l’assessorato programmi speciali UE, politiche euro-mediterranee, internazionalizzazione, cooperazione tra i popoli e politiche per la pace, in partenariato con la Camera di Commercio Italo-Russa, ha programmato una missione commerciale in Russia. Il programma della missione plurisettoriale, che vedrà impegnati alcuni operatori commerciali a Mosca dal 28 al 29 giugno 2012 ed a San Pietroburgo il 2 luglio 2012, è stato reso possibile grazie anche all’ausilio tecnico-operativo offerto dal Desk Enterprise Europe Network. Nello specifico saranno coinvolte venticinque aziende calabresi che operano in diversi ambiti commerciali quali: moda, agroalimentare, ortofrutta, turismo, arredo casa e settore nautico. Questa promozione commerciale plurisettoriale fuori dai confini nazionali è l’ultima iniziativa promossa dalla Regione per favorire l’espansione della realtà economica calabrese sui mercati esteri per incentivare il rilancio finanziario di alcuni settori commerciali.
SOS Impresa presenterà, il prossimo 4 maggio alle ore 10.30, il XIII Rapporto “Le mani della criminalità sulle imprese” presso il Salone dei Lampadari di Reggio Calabria. Alla presentazione parteciperanno tra gli altri anche Rocco Raso, il Presidente di SOS Imprese; il Sindaco di Reggio Calabria; il Presidente della Provincia; Lino Busà, autore del Rapporto e Presidente Nazionale di SOS Impresa; Luigi De Sena, componente della Commissione Antimafia; Salvatore Magarò, Presidente della Commissione Regionale Antimafia Calabria; Michele Prestipino Vice Procuratore DDA di Reggio Calabria. Il rapporto si dimostra essere non solo un documento di denuncia delle condizioni di lavoro nel Sud, ma è anche uno strumento di indagine per gli organismi istituzionali ed i centri di ricerca, dal momento che mette a disposizione un’analisi sulle attività illegali di stampo mafioso per evidenziarne il proprio potere economico. Attraverso la ricerca si prendono in esame i diversi settori economici divenuti oggetto delle mire imprenditoriali mafiose.
Per togliere la regione dall’isolamento in cui si trova è necessario ripartire dai piccoli comuni. La Fondazione “Calabria Roma Europa” ritiene che la rinascita della Calabria deve basarsi sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale dei piccoli centri. Alla presenza dei parlamentari Giovanni Dima e Mario Pirillo, del consigliere regionale Nazzareno Salerno, e di alcuni esperti in storia e tradizioni artigianali, Domenico Naccari, consigliere di Roma Capitale, ha spiegato che occorre “fare rete ed andare oltre gli individualismi per superare le difficoltà del momento”. I comuni, nelle parole di Naccari rappresentano, il “ponte ideale” per rafforzare il legame tra aree distanti che hanno però la stessa storia. L’obiettivo resta quello di contribuire a costruire una Calabria migliore partendo dalla valorizzazione delle bellezze naturali, facendo affidamento sul patrimonio culturale e paesaggistico. La Fondazione “Calabria Roma Europa” è sorta per rilanciare il patrimonio calabrese e farlo conoscere oltre i confini territoriali, per aiutare i sindaci calabresi che vivono disagi socio-economici che ostacolano lo sviluppo dei piccoli centri.
La Regione sollecita i Comuni dell’area portuale a rispettare i tempi e le spese sostenute nell’ambito della realizzazione degli interventi finanziati dalla Comunità Europea attraverso i Pisu ovvero i progetti integrati di sviluppo urbano. Il dipartimento di Urbanistica e Sviluppo del Territorio ha inviato nei giorni scorsi una comunicazione agli enti locali per invitarli ad un oculato rendiconto delle somme trasferite per valutarne la spesa effettiva. I beneficiari dei fondi, che sono sotto il controllo dei ministeri e dell’Unione Europea, dovranno quindi inviare entro la scadenza prevista per il 30 aprile la prima rendicontazione delle spese, dal momento che il 31 maggio ci sarà il primo riscontro per l’azione di disimpegno dei fondi comunitari. Infatti, entro la fine di maggio tutti i progetti dovranno procedere in maniera adeguata rispettando i crono programmi, la Regione in caso contrario dovrà segnalare le anomalie che potranno portare alla riduzione dei trasferimenti dei finanziamenti. Questa azione di sollecito da parte della Regione è dovuta alla mancata risposta di alcuni Comuni che non hanno ancora inviato il riscontro della spesa dei progetti.
Nella contingenza attuale le banche italiane non stanno aiutando il sistema economico favorendone la ripresa. La Bce ha dato al mondo della finanza italiano centinaia di miliardi di euro al tasso agevolato dell’1%, ma sembra che tale somma di denario è stata trascurata dalle banche. Parte di questa liquidità, messa a loro disposizione, doveva servire per dare aiuto alle famiglie ed alle piccole e medie imprese in difficoltà, ma a quanto pare le banche hanno pensato di risolvere, prima di tutto, i loro problemi di bilancio, speculando anche sull’acquisto di titoli. I prestiti alle imprese, da quanto stimato nel mese di dicembre, sono calati di altri 20 miliardi. Gli impedimenti che vietano alle banche di concedere credito si possono riscontrare nel deterioramento degli indicatori economico-patrimoniali delle imprese: un quadro che rende difficile un finanziamento, con peggioramenti delle condizioni applicate a partire dai tassi e con richieste di sempre maggiori garanzie. Il problema del credito ha un’importanza decisiva dal momento che ad ostacolare l’accesso ad esso influiscono per oltre 1/3 le garanzie richieste dalle banche. Dalle parole del responsabile di Confartigianato Crotone, Salvatore Lucà ne emerge un quadro alquanto preoccupante della situazione economica della regione Calabria: “Una vera e propria tragedia a cui riteniamo però bisogna reagire con la stessa determinazione ed il cinismo con cui il mondo finanziario fa cartello tutelando solo i propri interessi e sottovalutando con sprezzante voracità quel tessuto imprenditoriale che per anni ha rappresentato il loro strumento di ricchezza”.