Lunedì 23 aprile, la Cgil Calabria sarà a fianco dei lavoratori che scenderanno in piazza, a Catanzaro, per rivendicare condizioni più eque di lavoro e per ribadire la necessaria attenzione che la politica ed il governo italiano devono riservare a quella che è diventata, senza alcuna retorica, una vera emergenza nazionale. Ad una realtà già allarmante per la regione calabrese si aggiungono i provvedimenti del Governo che non favoriscono il reingresso nel mondo del lavoro, né garantiscono la tutela dei lavoratori, anzi riducono il numero dei soggetti a cui sono rivolti gli ammortizzatori sociali. Se il disegno di legge non andrà in contro a modifiche durante il dibattito parlamentare, la Calabria sarà destinata ad una mobilità lunga. L’anno in corso si preannuncia essere un periodo di crisi profonda, soprattutto, per la Calabria, con 40mila lavoratori in attesa di una risposta sul diritto all‘indennità. Per risolvere la situazione attuale è necessario, quindi, rivedere e ristrutturare le politiche attive per provvedere alla creazione di nuovi posti di lavoro, perché le rivendicazioni riguardano la richiesta di posti di lavoro stabili e che garantiscano ai lavoratori la validità dei relativi diritti.
La perdita di lavoro si risolve dando vita a delle politiche industriali adeguate, sviluppando le infrastrutture e stimolando il flusso di investimenti economici, ma per ottenere tutto questo è, comunque, necessario presentare un concreto piano di lavoro regionale in cui vengano programmate delle efficaci linee strategiche. La Cgil, attraverso la viva voce dei suoi rappresentanti regionali, ha ribadito: ”La situazione del lavoro in Calabria è ormai esplosa, dando luogo ad una vera bomba sociale che coinvolge tutte le generazioni. Preoccupa la perdita massiccia di posti di lavoro nella nostra regione, e il fatto che ciò scaturisca principalmente da cattive politiche di contrasto”.