A conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, grazie ad un’operazione condotta congiuntamente dagli uomini della Squadra Mobile di Siderno e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria è stato catturato nel giro di pochi giorni un altro latitante legato ad attività di stampo mafioso anche nel Nord d’Italia, in particolare in Piemonte. Le autorità hanno, infatti, fermato nel reggino Giuseppe Gallizzi di Gioiosa Ionica, 61 anni, un latitante che viene considerato dagli stessi investigatori un boss noto nel territorio della vallata del Torbido, ma non solo in quanto Gallizzi farebbe anche parte di un’associazione mafiosa più vasta, che ha oltrepassato i confini regionali e da qualche tempo è ormai operante sul territorio piemontese. Fuori dalla Calabria diverse cosce mafiose, non solo calabresi, possono contare sulla presenza attiva di loro affiliati divenuti dei diretti referenti della stessa struttura organizzativa che agisce sul territorio calabrese. Giuseppe Gallizzi è stato arrestato nelle prime ore di oggi dai poliziotti del commissariato di Siderno e dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria, si trovava in un appartamento nel Comune di Martone, l’uomo si era dato alla latitanza ed era ricercato dal giugno dello scorso anno colpito da un provvedimento restrittivo della custodia cautelare emessa nei suoi confronti per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso.
Il boss della vallata del Torbido era un membro attivo della ramificazione dell’associazione mafiosa che da alcuni anni si era insinuata sul territorio piemontese che vede tra i suoi principali referenti anche Giuseppe Commisso, originario di Siderno, noto nell’ambiente della ‘ndrangheta con il soprannome di ”u mastru”. L’associazione criminale presente al Nord aveva una struttura distribuita in modo rigoroso, essendo costituita da nove articolazioni territoriali denominate “locali” e da una struttura-funzione denominata “crimine”, le quali erano tutte coordinate da Giuseppe Catalano, che di recente si è suicidato a Torino. Si è arrivati alla cattura di Gallizzi dopo 10 mesi di indagini portate a termine dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Siderno e della Squadra Mobile di Reggio Calabria nell’ambito delle attività finalizzate alla cattura dei latitanti della locride disposte dal Questore di Reggio Calabria il dottor Carmelo Casabona. Dopo le formalità di rito il boss è stato condotto nella Casa Circondariale di Locri.